Certificazione, qual è il problema?

Logo verde con scritto certified e un punto interrogativo

CERTIFICAZIONE, QUAL È IL PROBLEMA?

di Cristiana Zama

Il Pilates è arrivato in Italia dagli USA, paese da cui abbiamo mutuato pratiche ed usi fin dall’inizio della diffusione della disciplina nel nostro paese cui si aggiunge la presenza delle filiali italiane delle principali scuole americane.

Ciò ha portato all’adozione di certificate, usata nelle scuole americane di Pilates, tradotta in italiano in certificazione per definire il titolo ottenuto a conclusione del percorso di formazione completo per diventare insegnanti, definiti appunto certificati.

La parola certificazione in Italia però ha un significato preciso, che viene tutelato dalla stessa legislazione, e non può essere usata liberamente. La certificazione può essere rilasciata da un Ente accreditato dallo Stato solo se vengono rispettate delle norme tecniche (cfr. norme UNI oppure EN) relative al settore. Ne consegue che nel nostro paese non può essere utilizzata dalle scuole o enti di formazione che offrono programmi rivolti a diventare insegnanti Pilates.

APPI da tempo è impegnata a diffondere le buone pratiche e a fare cultura a riguardo con l’obiettivo di ottenere la regolamentazione della professione di insegnante Pilates. Sicuramente ci vuole tempo e non è facile modificare usi ormai diventati consolidati come anche fare chiarezza all’interno del settore Pilates, e più in generale del mondo della formazione, in cui ci sono enti che offrono alla fine dei loro percorsi formativi perfino diplomi.

In merito alla differenza dei vari titoli e a chi li può erogare c’è molta confusione ed è pratica comune in tanti settori trovare utilizzi impropri.

Proviamo a riassumere di seguito i vari titoli:

– Il diploma è un atto emesso da un istituto pubblico o paritario, certificato ed autenticato dallo Stato, che attesta la frequentazione di un percorso didattico di durata pluriennale (in genere tre o cinque anni), e il superamento di un Esame di Stato finale. Esso ha piena validità di legge ed è spendibile su tutto il territorio nazionale, oltre che all’interno dei Paesi membri dell’U.E.

APPI si sta prodigando per informare sulla normativa vigente, spesso un po’ nebulosa, un impegno che sta permettendo a molte scuole ed enti di formazione di adeguarsi.

– L’attestato di competenza, relativo a determinati profili professionali o anche a singole competenze,  può essere rilasciato a seguito di percorsi realizzati sulla base di standard definiti e conclusi con il superamento di un esame. Questi corsi non sono rivolti a dilettanti e non sono abilitanti in quanto non sono necessarie abilitazioni di nessun tipo per svolgere un’attività libera, cioè non organizzata e non regolamentata come, tra le altre, molte discipline afferenti al benessere tra cui il Pilates.

– L’attestato di frequenza è un’attestazione rilasciata dall’Ente di formazione che contiene l’indicazione del tipo di percorso, dei moduli o delle aree tematiche e delle ore effettivamente frequentate dal corsista sul totale previsto. Si può rilasciare per qualunque iniziativa formativa, anche non conclusa, senza che il corsista abbia sostenuto alcun esame o momento valutativo pertanto non ha validità di legge, ma è utilizzabile solo come titolo nell’ambito di autodichiarazioni, come il curriculum vitae.

Si tratta del titolo più comunemente usato in occasione di corsi o workshop di vario genere, compreso nel settore Pilates, attestandone la partecipazione. Si rivela fine a se stesso, ma viene apprezzato dal corsista che lo considera una testimonianza di un’esperienza formativa sostenuta e quindi arricchente nell’ambito delle proprie competenze.

– L’attestato di qualifica professionale è un documento con il quale l’ente che offre il servizio di Formazione Professionale, cioè la Regione di residenza, certifica le competenze e conoscenze professionali acquisite dallo studente durante il percorso formativo, il quale è rivolto a studenti che non abbiano ancora compiuto i 18 anni di età, ha una durata di tre anni e si conclude con un esame di abilitazione finale. L’attestato di qualifica professionale ha piena validità legale non solo nella regione in cui è stato conseguito, ma anche su tutto il territorio nazionale e nei paesi esteri facenti parte dell’Unione Europea.

Va da sé che questo non è qualcosa che riguarda la formazione Pilates, ambito che non è tra l’altro incluso nell’offerta formativa delle Regioni, ma è utile per capire cosa si può o non si può conseguire al termine di un percorso formativo del metodo Pilates.

Pertanto APPI  non definisce più un insegnante come certificato, ma come professionista di Pilates e neppure utilizza il termine certificazioni, ma attestati di competenza.

Cambiano le definizioni, ma non la qualità del servizio offerto dalle scuole qualificate. Un cambiamento fondamentale per la tutela della professione e che permetterà di mettere un ulteriore tassello nel percorso verso il riconoscimento.

APPI, inoltre, come associazione riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, eroga un’attestazione di qualificazione professionale e di qualità dei servizi prestati. L’associazione ha quindi il compito di verificare i requisiti attestando così nei confronti degli utenti le specifiche caratteristiche di un dato insegnante associato. Come professionista di Pilates attualmente questa attestazione è il riconoscimento più alto che si possa ottenere per dare valore al proprio lavoro in Italia.