Lo Studio di Joe

 

Lo Studio di Joe

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LO STUDIO DI JOE

di Cristina Pintuci
Direttrice di Classical Pilates Italia

 

Intorno al 1927, Joseph H. Pilates apre il suo famoso studio sull’ottava Avenue a Manhattan. Questa data è stata più volte riportata e confermata in alcuni articoli di giornale in riferimento ad una cena celebrativa risalente al 1957 per  il 30° anniversario del suo studio e della sua disciplina che lui aveva definito Contrology.
Joe (così si faceva chiamare in America) scelse di utilizzare il nome “studio” e non “palestra”  con l’intenzione di attirare una clientela selezionata esaltandone così l’aspetto artistico e professionale.
Anche la scelta di aprirlo nella zona dei teatri di Manhattan  dettava l’intenzione di orientarsi verso una certa clientela che desse, oltre al prestigio anche una certa sicurezza, vista la forte concorrenza che, in quel periodo, New York offriva grazie alla presenza di palestre e di altri studi di attività fisica.
Joe usava iniziare la sua routine giornaliera, che fosse bel tempo, piovesse o nevicasse, con una corsa intorno all’isolato di casa, vestito soltanto di un costume e scarpette bianche, prima di cominciare il suo lavoro alle 7.00 di mattina.
È infatti a quest’ora che apriva il suo studio per poi chiudere alle 19.00, anche se a volte si tratteneva più a lungo per accontentare i clienti che lavoravano fino a tardi.
Lo studio era composto da tre ambienti, da un lato c’erano le scale ed in cima ad esse, sulla destra, si trovava una sala, che era lo studio vero e proprio. Davanti alla sala c’era l’appartamento di Joe e Clara, sua moglie, e di lato un’altra piccola stanza, chiamata “stanza speciale”, riservata alle lezioni individuali  con le persone che avevano bisogno di privacy per condizioni fisiche particolari. In questa stanza, che era riservata solo a Joe e dove nemmeno Clara vi poteva accedere, oltre le solite fotografie appese, si trovava una Cadillac e  un Universal Reformer.
Quando poi i clienti “speciali” miglioravano, allora passavano alla sala grande insieme a tutti gli altri.
All’ingresso dello studio, aprendo la porta, c’era una specie di paravento che impediva la vista sulla sala per garantire una certa privacy.
Sulla sinistra  invece c’era un piccolo ufficio-segreteria munito di un piccolo bancone con una tenda, un tavolino e una sedia. Sul bancone c’era un contenitore con le schede di lavoro, disposte in ordine alfabetico, che i clienti appena entrati prendevano per allenarsi seguendo il programma di allenamento personale realizzato sempre e solo da Joe e Clara.
Questi clienti erano quelli che non avevano particolari problemi e che quindi potevano allenarsi da soli, anche se sempre sotto la supervisione di Joe, Clara o Hannah (l’altra assistente di studio).
L’intenzione di Joe era di rendere i clienti sempre più autonomi forzandoli ad usare la mente, aumentare la concentrazione e la memoria per sviluppare intelligenza e carattere.
Ovviamente queste lezioni avevano un costo minore rispetto alle lezioni individuali con il maestro o con un assistente del maestro.
Era Clara quella che si occupava dei pagamenti delle iscrizioni e degli appuntamenti.
Da questa zona di segreteria si poteva controllare tutto lo studio e i clienti che si allenavano.  infatti quando capitava che Joe parlasse al telefono spesso li fermava e li correggeva dicendo «Aspetta un attimo.. arrivo subito per aiutarti»!
Lo studio aveva tanta luce naturale con  ampie finestre che davano sulla strada, pareti tappezzate di fotografie di clienti al lavoro e dei progressi fatti, quadri che riproducevano gli esercizi  della sua Contrology, articoli di giornali che parlavano di lui o sue interviste, foto di clienti famosi, ecc.. quasi un museo personale!
C’erano, inoltre, grandi specchi alle pareti, il che dimostra la grande modernità del suo modo di lavorare simile a quello dei giorni nostri, avvalorato anche dal fatto che il suo era uno studio “misto”, cioè che accoglieva uomini e donne, cosa che all’epoca  non era sempre ben vista.
Ovviamente c’erano due spogliatoi, uno per gli uomini e l’altro delle donne. Erano spazi minuscoli e disponevano di una panca, qualche stampella, un paio di armadietti ed uno specchio.
Si accedeva allo studio dal lato destro del paravento.
La prima cosa che si trovava vicino alla porta era un cesto di mele, perché prima di abbandonare lo studio, dopo un allenamento e una doccia veloce (magari fredda per restringere i pori) il cliente poteva mangiarsene una e tornare al suo posto di lavoro o alle sue attività quotidiane allenato, pulito e nutrito.
Dopo il paravento sempre sulla destra c’era la ghigliottina, l’attrezzo che Joe aveva battezzato in due modi “Gym in a doorway” o “Between door gym” .
Di fianco alla parete d’entrata c’era la Cadillac e, di fronte alla parete destra dello studio, c’erano alcuni reformer disposti in fila. Sulla parete, come già accennato, c’erano almeno quattro specchi che servivano ai clienti per guardarsi e correggersi. Tra uno specchio e l’altro aveva appeso dei quadri di fotografia e altri oggetti decorativi.
Oltre a questo, lo studio disponeva di un’altra serie di apparecchi come il “Tens o meter” e il “Push up Device”.
Più in là si trovava lo Spine corrector e poi La Big Barrel, una Baby Chair e i Magic Circle. Inoltre, c’era anche un attrezzo per migliorare la tecnica dei boxer “la piramide ” e molti altri accessori.
L’intero pavimento dello studio era ricoperto da tappeti.
Le lezioni duravano 45 minuti, perché secondo Joe, per la sua Contrology, era impossibile concentrarsi completamente per un tempo superiore a quello. I restanti 15 minuti venivano usati per farsi una veloce doccia fredda, vestirsi e uscire. Al termine della lezione, fatta la doccia, Joe usava dire «ora vai e diamoci da fare»!
Joe dava indicazioni anche su come vestirsi per le lezioni. Lui, come sappiamo,  amava indossare poche cose, pochi indumenti e così altrettanto consigliava ai suoi clienti anche perché era un modo per osservarli meglio e per correggere meglio la postura.
Nel 1948 le lezioni costavano $4, anche se lui consigliava sempre di fare un abbonamento di 10 lezioni.
Per attirare clienti allo studio, Joe offriva delle lezioni con delle differenti formule precedute da una lezione di prova che era una sorta  di valutazione posturale e di anamnesi sullo stato fisico della persona. Lo studio offriva dei corsi di almeno tre mesi che si potevano saldare interamente all’inizio o mensilmente con una maggiorazione del 10% sul prezzo totale.
Insieme a Clara c’era anche Hannah, che sarà l’assistente più longeva dello studio, anche lei iniziò come cliente come hanno fatto in seguito tutti i futuri insegnanti-aiutanti dei coniugi Pilates.
Le persone dello studio venivano chiamati indifferentemente “clienti”,  perché paganti, o “studenti” perché erano lì per imparare la Contrology insegnata dal maestro, che era Joe, mentre sia Clara sia Anna erano chiamate “aiutanti del maestro”.
L’atmosfera che si respirava nello studio era familiare e positiva, rendendo piacevole l’allenamento fino a farlo diventare una routine quotidiana. Non è un caso che lo slogan di Joe era «Ricordati oggi di visitare lo studio»!