Cosa cambia con la nuova classificazione ATECO

Insegnante fa eseguire ad un allievo un esercizio sulla Cadillac

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Cosa cambia con la nuova classificazione ATECO

Professionisti Pilates
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COSA CAMBIA CON LA NUOVA CLASSIFICAZIONE ATECO

di Lucia Nocerino
Presidente APPI

 

Grazie ad un lavoro durato circa 3 anni, APPI, quale referente stabile del comitato ATECO, è riuscita ad ottenere due codici riconducibili alla professione nel settore del Pilates.

Si tratta di uno storico risultato che concorre a definire maggiormente la professione di insegnante di Pilates come un’attività economica ben delineata con una sua precisa identità, mentre l’ottenimento del codice ATECO per quanto riguarda lo studio di Pilates determina una fondamentale differenziazione rispetto ad altri luoghi dedicati all’attività fisica, come le palestre e i centri fitness.

Vediamo nel dettaglio questa nuova classificazione fornendo qualche chiarimento.

CODICE 85.51.01 insegnamento di Pilates operato da istruttori e insegnanti indipendenti
Il codice identifica l’insegnamento indipendente, ossia operato da insegnanti che lavorano presso più sedi. Non è escluso che si possa utilizzare anche questo codice quando si lavora da soli presso il proprio studio e si fa qualche consulenza presso altri studi oppure a domicilio.

CODICE 93.13.01 studio yoga, studio Pilates, studio thai chi
Che cos’è lo studio di Pilates?
Lo studio di Pilates è il luogo fisico dove si svolge attività di Pilates individuale o di gruppo, con o senza piccoli e grandi attrezzi.

Perché lo studio di Pilates rientra in un codice comprensivo di yoga e thai chi?
La ratio che ha portato alla definizione, benché non perfetta, di questi codici è il voler distinguere il Pilates dalle generiche attività sportive e dunque distinguere lo studio professionale di Pilates dal concetto generico di palestra.
In questi anni ci sono stati, e purtroppo ne riscontriamo ancora, molti problemi nell’apertura di uno studio di Pilates, in quanto veniva richiesto di attenersi alle normative sull’impiantistica sportiva.
Tali normative regionali, così come anche la legge 36/2021, derogano per le “discipline derivanti da espressioni filosofiche dell’individuo comportanti attività motoria”.
Prima dell’entrata in vigore di questi codici, in questa definizione i funzionari SUAP facevano ricadere solo lo yoga. Con questo codice ATECO è definitivamente chiarito che anche il Pilates e il thai chi rientrano in questa categoria.

Com’è organizzato, generalmente, dal punto di vista fiscale lo studio di Pilates?
Generalmente lo studio di Pilates è uno studio professionale con partita IVA e iscrizione alla gestione separata INPS.
Tuttavia, le modalità di svolgimento dell’attività possono essere diverse.
Se da un lato è evidente che, se si decide di svolgere questo lavoro in forma societaria, è necessario l’iscrizione alla camera di commercio e dunque al registro delle imprese, non è altrettanto chiaro se si decide di svolgere questa attività in maniera autonoma, quale sia la distinzione tra il lavoro autonomo e la ditta individuale
Una cosa è certa, non scaturisce da questo codice nessun obbligo di iscrizione al registro imprese, ma è evidente che va valutato con il proprio commercialista o con il consulente di APPI quale sia effettivamente la forma di svolgimento dell’attività.

Seppur in un discorso generico, vediamo di chiarire la differenza.
L’art.2082 c.c. definisce l’imprenditore come colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi.
Dunque, affinché si possa parlare di imprenditore, devono essere presenti tre requisiti:
•          un’attività professionale, ovvero un’attività svolta in maniera abituale;
•          un’attività economica (l’attività che l’uomo svolge per procurarsi i beni economici) caratterizzata da una combinazione di cose in vista del raggiungimento di un obiettivo economico;
•          un fine che può consistere nella produzione o nello scambio di beni e servizi.

Il lavoratore autonomo è una persona fisica che svolge un’attività professionale senza vincolo di subordinazione, mentre l’impresa individuale è un’attività imprenditoriale esercitata da una persona fisica.

Qual è la differenza principale tra un lavoratore autonomo e un’impresa individuale?
La differenza principale risiede nella natura e nella struttura dell’attività. Un lavoratore autonomo offre competenze e servizi in modo indipendente, spesso senza una struttura complessa, mentre un’impresa individuale è un’attività economica gestita da una persona fisica, che può includere dipendenti e richiede l’iscrizione alla Camera di Commercio.

Quali sono i principali vantaggi di essere un lavoratore autonomo?
I principali vantaggi includono la flessibilità nella gestione del tempo e delle modalità di lavoro, minori adempimenti burocratici e costi di gestione inferiori rispetto a un’azienda strutturata.

Quali sono i requisiti per aprire una ditta individuale?
Per aprire una ditta individuale è necessario avere la partita IVA e iscriversi alla Camera di Commercio della propria città. Questo tipo di attività è adatto per attività commerciali o artigianali e necessita di SCIA per l’inizio dell’attività.

Come vengono calcolati i contributi INPS per i lavoratori autonomi?
I lavoratori autonomi ex legge 4/2013 pagano i contributi INPS presso la gestione separata INPS, con una contribuzione del 26%.

Quale regime fiscale è più indicato per un lavoratore autonomo?
I lavoratori autonomi possono scegliere tra il regime forfettario, che offre una tassazione semplificata, e il regime ordinario, basato sul fatturato annuo e sulla tipologia di attività svolta. La scelta dipende dalle specifiche esigenze fiscali e dal volume d’affari.

In conclusione, il codice ATECO 85.51.01 va scelto se si svolge attività di insegnamento presso più sedi lavorative in maniera autonoma. Comporta iscrizione alla gestione separata INPS.

Il codice ATECO 93.13.01 va scelto se si gestisce e s’insegna all’interno di uno studio di Pilates. Da questo codice non scaturisce un obbligo di iscrizione alla camera di commercio (Registro imprese) e quindi nessun obbligo di scia. Tuttavia, va valutata la reale organizzazione dello studio per chiarire se si tratta di lavoro autonomo o di impresa.