
Il Pilates nella riabilitazione funzionale e motoria della malattia di Parkinson: evidenze scientifiche
IL PILATES NELLA RIABILITAZIONE FUNZIONALE E MOTORIA DELLA MALATTIA DI PARKINSON: EVIDENZE SCIENTIFICHE
di Sabina Formichella
True Pilates Founder e Master Trainer, Terapista Posturologa
La Malattia di Parkinson (MdP) è un disturbo neurodegenerativo progressivo caratterizzato da sintomi motori quali bradicinesia, rigidità, tremore a riposo e instabilità posturale. L’esercizio fisico controllato gioca un ruolo cruciale nella gestione della malattia, contribuendo a migliorare la mobilità, la coordinazione e la qualità della vita. In questo contesto la disciplina Pilates si è dimostrata efficace nella riabilitazione funzionale e motoria dei pazienti affetti da MdP.
Da oltre 15 anni l’equipe per lo studio dei deficit funzionali e motori della Malattia di Parkinson di True Pilates guidato da Sabina Formichella in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma e con il Dipartimento di Neurologia del Policlinico Umberto I di Roma arruola ogni anno un gruppo di pazienti affetti da MdP per proporre il trattamento dei sintomi motori con il Pilates.
I pazienti che seguono il percorso Pilates proseguono la terapia farmacologica dopaminergica e vengono valutati all’inizio, durante e dopo le sedute di Pilates attraverso la visita medica neurologica, la somministrazione del test UPDRS per la valutazione della disabilità motoria, la stadiazione della malattia secondo Hoenh-Yarh e la scala di valutazione della qualità della vita PDQ39.
Dopo 15 anni di studi clinici annuali e diverse pubblicazioni scientifiche possiamo affermare che l’approccio al rallentamento della disabilità motoria nel paziente Parkinsoniano necessita di un protocollo terapeutico in cui la stimolazione della componente motoria attiva razionale attraverso il Pilates assume un ruolo imprescindibile.
Questa affermazione assume un peso ancora maggiore se consideriamo che non esistono allo stato attuale terapie farmacologiche in grado di rallentare o interferire con il decorso della malattia. La terapia farmacologica dopaminergica appare efficace soltanto nel migliorare alcuni sintomi perdendo efficacia con il decorso della stessa e mostrandosi scarsamente utile nel modificare i sintomi assiali rappresentati da rigidità, alterazione della postura, del cammino e della stabilità posturale, aree nelle quali si è invece dimostrato altamente efficace il Pilates.
Il protocollo di lavoro di Pilates applicato consiste in una serie ridotta di pochi ma concentratissimi esercizi propedeutici l’uno all’altro con utilizzo di Reformer, Cadillac e esercizi di Matwork a tempo di metronomo lavorando su respirazione e deambulazione.
Gli esercizi scelti tengono presente le caratteristiche peculiari della malattia, i sintomi della MdP sono infatti fortemente dipendenti dal contesto in cui il paziente si muove. A seconda dell’ambiente circostante, infatti, il paziente affetto da MdP mostra svariate difficoltà valutative, che non gli consentono di selezionare la corretta strategia motoria per eseguire un determinato compito e presenta deficit integrativi senso-motori che alterano le funzioni psicomotorie finalizzate.
In particolar modo abbiamo osservato come la ripetizione controllata dei movimenti faciliti la riorganizzazione delle connessioni neurali, migliorando il controllo motorio e favorendo la neuroplasticità in una condizione nella quale il cervelletto e i gangli della base risultano essere strutture cerebrali compromesse ma stimolabili attraverso movimenti di Pilates che richiedono concentrazione.
Gli studi clinici da noi condotti hanno evidenziato svariati effetti positivi del Pilates nei pazienti con MdP, tra i quali miglioramento della mobilità e della deambulazione, passo più allungato, riduzione del freezing della marcia, riduzione della rigidità muscolare, aumento della forza e della resistenza muscolare, riduzione della fatica, potenziamento dell’equilibrio e della stabilità posturale, diminuzione delle cadute, effetti positivi sulla funzione cognitiva, miglioramento della memoria e riduzione di ansia e depressione.
L’analisi neurologica degli item specifici dell’UPDRS e del PDQ39 ha mostrato una riduzione del punteggio totale nella valutazione post-trattamento di Pilates rispetto alla valutazione baseline indicando una netta diminuzione della disabilità motoria.
Concludendo possiamo affermare che l’integrazione del Pilates supervisionato da professionisti esperti nei programmi di riabilitazione per la Malattia di Parkinson rappresenta un’opzione terapeutica molto promettente, in grado di migliorare la funzione motoria, la qualità della vita e il benessere psicofisico dei pazienti.